La cattedrale nel deserto del territorio si vende. L’Arap ha pubblicato l’avviso per la vendita dell’autoporto di San Salvo per 3.700.000 euro con scadenza a fine mese.
La grande opera finanziata principalmente dai fondi per lo sviluppo del Mezzogiorno, doveva essere un centro logistico, con tanto di dogana e rampe di ingresso dalla Statale “Trignina”, a servizio delle numerose aziende della zona industriale di San Salvo.
Su quanti soldi pubblici siano stati investiti nell’area ci sono diverse teorie: da alcune decine di milioni di euro a circa 12. Nell’allegato A al decreto di trasferimento dalla Regione all’Arap firmato il 25 agosto scorso dal presidente Marco Marsilio si legge che il totale dei finanziamenti nel corso degli anni ammonta a 8.742.062 euro.
[ant_dx]L’autoporto fu realizzato dall’allora Coasiv (il consorzio industriale) in una posizione strategica (a ridosso della zona industriale e a circa un chilometro dal casello dell’A14) e sarebbe dovuta essere anche un’area a servizio dei tanti tir che affollavano la zona industriale in attesa di caricare le merci con bar-ristorante, magazzini e officine. I lavori iniziarono nel marzo del 1989 con la realizzazione delle rampe di accesso dalla Statale “Trignina” e del cavalcavia. Gli ultimi interventi risalgono al 2008; nello stesso anno fu inaugurato per non entrare mai in funzione. Le aziende più grandi (Pilkington e Denso) avevano già provveduto da tempo a organizzare la logistica internamente. Così, il consorzio industriale (poi assorbito dall’Arap) passò la proprietà alla Regione. Fino a oggi l’autoporto ha conosciuto solo degrado, danneggiamenti e furti: dai vari capannoni sono stati portati via anche i cavi elettrici, sulle rampe d’accesso e nei piazzali è cresciuta, rigogliosa, la vegetazione.
La perizia effettuata ad agosto ha stabilito il valore dei terreni (circa 9 ettari) in 2.984.400 euro e dei fabbricati in 715.600.
Come accaduto per altre proprietà dell’Arap in regione, l’avviso di vendita è stato pubblicato dopo alcune manifestazioni di interesse da parte di privati. I rumors parlano di una riconversione a favore di attività operanti nella logistica con importanti ricadute occupazionali. La determina dell’Arap che mette in vendita il sito stabilisce inoltre un piccolo, ma sostanziale cambio di destinazione: il sito perderà lo status di autoporto (che implicava alcuni servizi come quelli doganali) conservando i “servizi logistici”.
La fine del mese ci dirà se la cattedrale nel deserto del Vastese è destinata a restare un monumento allo sperpero di denaro pubblico o ad avere una vita.